“Diventare artigiani di unità. Accrescere l’unità, creare dei legami: ecco una delle più grandi sfide del nostro tempo”. È questo il messaggio che il priore della comunità ecumenica di Taizé, fr. Alois, lancia ai giovani, riuniti in forma ridotta a Torino per l’incontro di fine anno. A causa dell’evoluzione della pandemia, l’incontro si svolgerà in due fasi successive. Dal 28 dicembre 2021 al 1° gennaio 2022, è in corso a Torino ma in forma ridotta, con i giovani della Regione Piemonte in presenza e con possibilità di collegarsi via web.
Poi, dal 7 al 10 luglio 2022, le Chiese di Torino invitano i giovani europei a venire numerosi a questa nuova tappa del pellegrinaggio di fiducia sulla terra. I partecipanti saranno alloggiati in famiglie e parrocchie della zona e si incontreranno per preghiere, tempi di scambio e workshop, oltre alla possibilità di pregare davanti alla Santa Sindone. “Il mondo è sempre più polarizzato socialmente, politicamente ed eticamente”, scrive nel messaggio fr. Alois. “Questo provoca nuove spaccature nelle società, tra paesi e persino all’interno delle famiglie”. Anche tra le Chiese ed anche al loro interno, “le differenze si induriscono e si trasformano in divisioni, proprio nel momento in cui la nostra testimonianza di pace, con tutta la nostra diversità, sarebbe vitale”.
Il priore della comunità fa anche riferimento alla piaga degli abusi che purtroppo ha coinvolto anche Taizé. “Sono accompagnati da un’enorme perdita di fiducia nelle comunità cristiane causata dalla rivelazione di aggressioni sessuali e abusi spirituali commessi in esse. Molte persone hanno visto tradita la loro fiducia. A Taizé, come altrove, negli ultimi anni abbiamo condotto un processo di elaborazione della verità su queste serie questioni. E desideriamo fare tutto il possibile affinché Taizé sia un luogo di sicurezza per ogni persona”. Di fronte quindi a tutte queste sfide, “la Chiesa è chiamata ad essere luogo di amicizia per tutti. Per riuscirci è necessaria oggi una radicale conversione di fedeltà al messaggio evangelico”.
Sono sei le “proposte” che fr. Alois quest’anno lancia ai giovani “per far crescere l’unità nella famiglia umana e con tutto il creato, con chi ci è vicino, nelle nostre Chiese e comunità, e anche nei nostri cuori”: non lasciarsi “paralizzare dalle nostre esitazioni o paure”, ma vivere “la gioia di ricevere”; privilegiare il dialogo; essere consapevoli che “siamo tutti fratelli e sorelle”; chiedersi “quale passo concreto, anche molto umile, posso fare nel prossimo futuro per iniziare o approfondire una conversione ecologica?”; avere “la passione per l’unità dei cristiani” e “lasciare che Dio unifichi i nostri cuori”.
(M.C.B.)
Agensir