Il 15 ottobre 1922 nasceva Luigi Giussani, sacerdote, educatore e fondatore del movimento di Comunione e Liberazione. A 100 anni della sua nascita il Meeting di Rimini – dove il "Gius" ha parlato nel 1983 e 1985 – lo ricorda con una serie di eventi, tra i quali una mostra virtuale, nei quali emergono le sue intuizioni e riflessioni in ambito teologico, filosofico e pedagogico. Lo stesso tema di questa edizione, “Una passione per l’uomo”, è direttamente tratto da un intervento del sacerdote al Meeting del 1985.
“Quella di Giussani è stata un’apertura poetica a tutta la complessità del reale”, ha fatto notare il filosofo francese Fabrice Hadjadj che ieri sera è intervenuto al convegno “Giussani 100”, promosso nell’ambito del Meeting. “Si ritirava a pregare non con un libro devozionale ma con le opere di Leopardi, un ateo che gli spalancava le domande del suo cuore. Anche noi, come lui, siamo spinti a cercare e riconoscere Cristo ovunque si nasconda oggi”. “Insegnava a fare i conti con l’Onnipotente nella vita quotidiana - ha aggiunto Joseph Weiler, filosofo ebreo -, la grandezza della sua sfida educativa fu che invitava a personalizzare: i pappagalli ripetitori non gli piacevano.
E ci ha insegnato l’importanza della bellezza nella vita: la musica, la poesia, l’arte sono parte integrante del suo metodo. Don Giussani, come anche Giovanni Paolo II, ha detto all’uomo di oggi che non deve avere paura”. Al convegno hanno portato la loro testimonianza anche suor Maria Francesca Righi, badessa del monastero cistercense di Valserena, che conobbe don Giussani alla fine degli anni Sessanta e Guzmán Carriquiry, vicepresidente emerito della Pontificia Commissione per l’America Latina. “I suoi corsi all’Università Cattolica di Milano – ha ricordato la badessa - erano il punto unificante di tutte le altre lezioni. Da lui ho imparato che la persona è relazione con il mistero che la fa e la vita è approfondire questo rapporto: Cristo è il termine di tutto e l’unico problema della vita”.
Carriquiry ha rievocato il suo rapporto con don Giussani e il suo legame con Giovanni Paolo II e l’allora card. Joseph Ratzinger; inoltre ha invitato Comunione e Liberazione a non limitarsi a "ripetere" le parole del fondatore, ma a farle proprie seguendo l’indicazione di papa Francesco. La passione per l’uomo di don Giussani e la sua missione educativa sono state ricordate, sempre ieri, alla presentazione di "Alle radici di una storia", antologia dei testi più significativi di Giussani (Rizzoli). “Quando leggi Giussani – ha osservato il teologo e scrittore don Luigi Epicoco – non leggi una persona che fa ragionamenti in astratto, ma hai sempre la sensazione che si stia rivolgendo a qualcuno. La sua è sempre la scrittura con gli occhi negli occhi di qualcuno. Non è banale: come Chiesa spesso ci siamo rinchiusi in grandi narrazioni che funzionano in astratto, ma non sanno dare del ‘tu’ alla gente”.
Giussani educatore è stato un maestro dell’ascolto, “educare non è tanto rispondere a delle domande, ma aiutare le persone a farsi bene la domanda”, e un fautore del dialogo: “Non dialoghiamo per moda, ma perché siamo convinti che tutto è stato fatto per mezzo di Lui e in vista di Lui. Non esiste niente di tutto ciò che è creato che non abbia a che fare con Cristo”. “La passione per l’uomo che traspira in ogni virgola dai testi di Giussani – ha concluso il presidente della Fraternità di Cl, Davide Prosperi – è originata dall’incontro con Colui che solo rende l’uomo vero, compiuto: Gesù di Nazareth. Don Giussani è stato grande conoscitore dell’uomo e un grande conoscitore di Cristo con una capacità comunicativa sorprendente”.
Nel tempo “spropositato che dedicava ai colloqui con le persone, in ragione dell’incontro con Cristo che lui aveva fatto, si insinuava delicatamente negli spazi aperti dall’altro per suggerire domande, riflessioni, proposte”. Al Meeting è possibile visitare la mostra virtuale “Giussani 100” (mostra.luigigiussani.org). L'itinerario della visita offre la possibilità di conoscere la sua figura, alternando riflessioni e commenti sulla sua persona a momenti di ascolto diretto di brani audio e video ‑ alcuni inediti, tratti dai suoi interventi e discorsi.
Daniele Rocchi
Agensir - Foto ANSA/Sir