Anno 134 - Dicembre 2022Scopri di più
Piccoli passi tra Cina e Santa Sede
a cura della Redazione
«La Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese, dopo opportune consultazioni e valutazioni, hanno concordato di prorogare per un altro biennio la validità dell’Accordo provvisorio sulla nomina dei vescovi, stipulato il 22 settembre 2018 e rinnovato una prima volta il 22 ottobre 2020». Questa la breve nota della Sala Stampa Vaticana che comunica il perdurare dell’accordo tra la Santa Sede e il più popoloso Paese al mondo (la Cina conta 1 miliardo e 373 milioni di persone), dopo la rottura dei rapporti diplomatici avvenuta nel 1951 per volere di Mao Tse-tung. Fino al 2018 coesistevano due Chiese separate: quella riconosciuta dal Governo e quella “sotterranea” legata a Roma. Inoltre vi erano sia vescovi riconosciuti da Pechino, ma non nominati dal Papa, che vescovi “clandestini”, costretti a restrizioni e persecuzioni. L’accordo stipulato nel 2018 prevede che il Papa e le autorità cinesi concordino i loro nomi: la nomina papale di un vescovo è comunicata a Pechino per l’assenso e, viceversa, un “no” del Papa blocca una proposta cinese... (continua)
Gentile lettore, grazie per aver scelto questo articolo
Ti interessa continuare la lettura? Richiedi copia omaggio della rivista "Il Santo dei Miracoli"