«Su segnalazione del mio Comune sono venuto a conoscenza della bella iniziativa proposta dalla vostra Associazione rivolta ai Comuni italiani in merito alla donazione di Buoni Pasto per la refezione scolastica». Inizia così la lettera che ci ha inviato Guido Bonacina, assessore ai servizi sociali del Comune di Verdellino, un comune lombardo nella provincia di Bergamo che conta circa 7.500 abitanti e che nel maggio di quest’anno ha deciso di siglare il protocollo di intesa per la campagna di solidarietà “Facciamo i Buoni”. «Come Comune e in particolare come servizi scolastici e sociali – continua l’Assessore nella sua lettera – condividiamo in pieno l’importanza della refezione scolastica come strumento di prevenzione, garanzia e socializzazione e siamo interessati ad aderire all’iniziativa e a veicolare queste risorse a sostegno degli studenti della nostra comunità scolastica.
Il nostro Comune sostiene il servizio di refezione scolastica per circa 300 studenti di scuola primaria e medie, appartenenti a una comunità molto variegata e rappresentativa di circa 60 nazionalità diverse. Naturalmente in un contesto così ricco e articolato non mancano situazioni di ragazzi che richiedono un sostegno e una attenzione particolare, e l’iniziativa “Facciamo i Buoni” può aiutare concretamente la nostra amministrazione a sostenere tali situazioni anche dal punto di vista economico». Lo scopo della campagna di solidarietà lanciata a dicembre dello scorso anno è proprio quello di rafforzare il servizio di refezione scolastica aumentando l’offerta gratuita nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado.
Il progetto è nato dal dialogo con numerose amministrazioni comunali che ci hanno confermato quanto sia aumentata - e, purtroppo, continuerà ad aumentare - la fragilità di molte famiglie. Si parla di nuclei già ben inseriti nelle comunità, che vivono in Italia da diversi anni, ma non solo. Con lo scoppio della guerra in Ucraina infatti l’Italia ha accolto dapprima numerosi bambini, fuggiti dagli orrori con le mamme o le nonne, poi anche nuclei interi. Ci si è subito dati da fare per integrare i più piccoli, dar loro uno spiraglio di normalità, permettere di frequentare la scuola, ma anche attività sportive o ludiche e naturalmente anche la mensa, momento fondamentale nell’attività scolastica, al pari di una qualsiasi lezione in aula perché durante il pasto i bambini e ragazzi hanno modo di interagire e sviluppare i rapporti interpersonali, di confrontarsi tra loro secondo uno schema di regole differente e di sperimentare un approccio al cibo diverso da quello vissuto tra le mura di casa.
Anche un altro Comune della zona di Bergamo, Caravaggio, poco più di 16.000 abitanti, ha aderito a “Facciamo i Buoni”. In questo caso lo scopo è proprio garantire la prosecuzione dell’accesso alla mensa scolastica dei bambini ucraini. «Attualmente stiamo ospitando 52 persone, di cui 23 bambini e ragazzi sotto i 16 anni – racconta il sindaco Claudio Bolandrini – Abbiamo trovato loro ospitalità presso case messe a disposizione da privati cittadini. Dopo aver fornito indumenti e scarpe, settimanalmente doniamo loro la spesa con generi alimentari e prodotti di prima necessità e per l’igiene. Fin da subito abbiamo inserito i bambini a scuola e nelle associazioni sportive per garantire loro momenti di normalità e serenità. I pasti mensa scolastici sono stati fino a oggi coperti da libere elargizioni di cittadini e amministratori, perché fino a quando lo status giuridico dei rifugiati non viene definito dal governo italiano il Comune può provvedervi per persone presenti con un permesso di soggiorno turistico.
Tuttavia le risorse, anche in considerazione del crescente numero delle persone ospitate e delle crescenti esigenze, iniziano a scarseggiare». La generosità delle persone è davvero tanta. Silenziosa, fatta in punta di piedi, ma immensa. Siglando il protocollo d’intesa con la nostra Associazione, Caravaggio può garantire la prosecuzione della fruizione del servizio mensa (il cui buono costa 5,10 euro a pasto). «La vostra generosità e solidarietà – conclude il sindaco – sono il modo migliore per ricordare la memoria e venerare la persona di Sant’Antonio». Accogliamo queste parole, facciamole nostre e continuiamo a camminare sui passi di Sant’Antonio. Il Natale si avvicina, “Facciamo i Buoni” ancora una volta! Cari lettori e amici, tanti bambini, ragazzi e famiglie contano sulla vostra generosità!
Lodovica Vendemiati