Anno 135 - Giugno 2023Scopri di più
Da pagine di violenza a pagine di fratellanza
Fratel MichaelDavide Semeraro
Sono una lettrice del Belgio e noto che in molti articoli di questa rivista compare l’invito a guardare ai musulmani come fratelli e a cercare di costruire assieme il futuro. Io personalmente non ho mai letto il Corano, ma non credo che il Signore abbia ordinato di effettuare attentati e di ferire al grido di “Allah Akbar” (Allah è il più grande). I musulmani vogliono tutto il mondo musulmano; stiamo pian piano tornando al tempo di doverci nascondere come cristiani per pregare in comunità. Da quanto apprendo dalle notizie in tivù e osservando la situazione dove abito, mi pare di capire che i musulmani non si adattano al paese che li accoglie, fanno i padroni dove vanno, vendono droghe in tutte le parti. Qui abbiamo paura di uscire di casa, specie se donne o anziani, perché a rischio aggressione: per pochi euro ti assaltano. Perdoni lo sfogo, ma ho bisogno di una parola di chiarimento. A.P. (Belgio) Non conosco in modo appropriato la situazione che si vive in Belgio per cui non posso che accogliere la sua preoccupazione con rispetto e attenzione. Ma non penso si possa imputare normalmente il sentimento di insicurezza alla presenza di fratelli e sorelle musulmani…
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