Mai fidarsi dell’apparenza, recita un detto popolare. Perché ciò che si vede non è tutto.
Nel caso delle persone bisogna conoscerle a fondo per emettere un giudizio, bisogna camminare nei loro mocassini per comprendere cosa vivono. Se guardiamo il mare, ciò che ci colpisce immediatamente sono le onde che si rinfrangono sulla spiaggia o sulle rocce. E quando è agitato emerge una potenza che non si riesce a controllare. Ma basta andare sotto la superficie e tutto ritorna nella normalità. Ci sono ancora le correnti ma assumono un andamento lineare, un moto ondoso fluido, ancorché potente. Le grandi correnti oceaniche che attraversano il globo non si vedono ma determinano il clima del pianeta.
Penso questo in relazione alle donazioni che arrivano in Associazione. Sono elargizioni e offerte, lasciti o legati, non importa se grandi o piccoli, che creano una corrente di bene che diventa sostegno e aiuto per tanti. E solo Dio conosce il flusso di generosità che esce dal cuore delle persone. Possono fare scalpore grandi progetti di solidarietà da parte di onlus e di fondazioni a livello mondiale, ma c’è un flusso profondo di bene che non balza agli onori delle cronache e che alimenta la vita di tante persone fragili e bisognose. Un chilo di pane non cambia la vita, ma aiuta a sperare; una lettura buona non ti converte, ma ti dà uno spunto per reagire; l'affidamento dei bambini a S. Antonio non li rende immuni dai pericoli, ma li sostiene nelle cadute. Tutti siamo come piccole onde che alimentano la marea di un mare più grande e profondo: l’oceano della solidarietà.
Don Livio Tonello