Anno 131 - Novembre 2019Scopri di più
La vita di sant'Antonio negli affreschi di Tito (Potenza)
Mariangela Salvia
A nord-est dell’edificato di Tito, un piccolo paese della provincia di Potenza, a circa 15 Km dal capoluogo di regione, su uno dei tre promontori intorno ai quali prese forma l’originario insediamento urbano, sorge il complesso conventuale S. Antonio di Padova, uno dei principali insediamenti francescani lucani. Sorse per iniziativa di un gruppo di padri francescani originari del paese, appartenenti all’Ordine dei Minori Osservanti, in seno al movimento della Regolare Osservanza, promotore dello sviluppo culturale e artistico nella regione, nonché di una intensa attività edilizia. Ottenuto l’assenso da Papa Leone X, nel 1514 si diede avvio alla costruzione del convento col concorso delle Universitates (gli antichi comuni) di Tito e della vicina Pietrafesa, l’attuale Satriano, e della popolazione locale, il che evidenzia il forte radicamento nel territorio della fabbrica francescana. Le vicende del complesso di Tito furono parallele alla parabola del movimento, quindi una grande importanza nei primi secoli di diffusione e una progressiva decadenza, durante l’occupazione militare francese del Regno di Napoli e dopo il terribile sisma del 1857, fino alla soppressione voluta dal governo liberale del giovane Regno d’Italia, nel 1866. Anche dopo la soppressione, ha tuttavia continuato, in varie forme, a rivestire un ruolo di riferimento culturale…
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