Anno 132 - Giugno 2020Scopri di più
Sollevare lo sguardo
Elide Siviero
Mio papà è un uomo alto. Ancora adesso che è anziano, claudicante e un po’ storto nella sua andatura, rimane un uomo alto, solenne. Da bambina andavo così fiera di questo padre! Nessuno aveva un papà alto come il mio: lui sapeva proteggermi, perché sovrastava tutti con la sua statura notevole. Ma questa sua peculiarità, oltre a presentarlo oltremodo affascinante ai miei occhi, lo rendeva anche particolarmente visibile. Era stata la mia mamma a rivelarmi questo segreto: «Io non perdo mai di vista tuo padre! È il più alto di tutti. Così se lo voglio trovare basta che io guardi in alto». Ed era questa la strategia che mi aveva insegnato quando facevamo qualche gita a Padova e l’idea di perdere di vista i miei genitori mi creava una piccola angoscia: quando temevo di averli persi, dovevo sollevare lo sguardo e avrei visto, di lontano, subito, il mio grande papà. La sua altezza era la mia sicurezza, la mia certezza, sgominava tutte le paure; ma soprattutto ho imparato, grazie a lui, che nei momenti di difficoltà la prima cosa da fare è sollevare lo sguardo. L’invito ad alzare gli occhi al cielo è presente nella Sacra Scrittura come un leitmotiv.…
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