“Quando noi annunciamo il Signore, il Signore viene a noi. A volte pensiamo che il modo per stare vicini a Dio sia quello di tenerlo ben stretto a noi; perché poi, se ci esponiamo e ci mettiamo a parlarne, arrivano giudizi, critiche, magari non sappiamo rispondere a certe domande o provocazioni, e allora è meglio non parlarne e chiudersi: no, questo non è buono! Invece il Signore viene mentre lo si annuncia.
Tu sempre trovi il Signore nel cammino dell’annuncio. Annuncia il Signore e lo incontrerai. Cerca il Signore e lo incontrerai. Sempre in cammino, questo ci insegnano le donne: Gesù si incontra testimoniandolo. Mettiamo questo nel cuore: Gesù si incontra testimoniandolo”. Lo ha detto oggi il Papa, prima della recita del Regina Caeli dal Palazzo apostolico vaticano nel giorno del Lunedì dell’Angelo.
Francesco, richiamando l’incontro delle donne con Gesù risorto il mattino di Pasqua, ha ricordato quando ci capita di ricevere “una notizia meravigliosa, come ad esempio la nascita di un bambino” e “una delle prime cose che facciamo è condividere questo lieto annuncio con gli amici”: “E, raccontandolo, lo ripetiamo anche a noi stessi e in qualche modo lo facciamo rivivere ancora di più in noi.
Se questo succede per una bella notizia, accade infinitamente di più per Gesù, che non è solo una bella notizia, e nemmeno la notizia più bella della vita, ma la vita stessa”. “Ogni volta che lo annunciamo – ha precisato il Santo Padre -,non facendo propaganda o proselitismo – quello no: annunciare è una cosa, fare propaganda e proselitismo è un’altra. Il cristiano annuncia, chi ha altri scopi fa proselitismo e questo non va – ogni volta che lo annunciamo, il Signore viene incontro a noi”. “Quando si incontra Gesù, nessun ostacolo può trattenerci dall’annunciarlo.
Se invece teniamo per noi la sua gioia, forse è perché non lo abbiamo ancora incontrato veramente”, ha concluso il Papa, invitando ad “essere gioiosi annunciatori del Vangelo”.
R. Benotti
Agensir - Foto: VaticanMedia/SIR