Anno 136 - Settembre 2024Scopri di più

Italiano SET 2024 sant antonio
Aderisci all'Associazione

A scuola di buone maniere

Don Livio Tonello, direttore

direttore santo dei miracoli

Non passa giorno che le cronache non riportino fatti incresciosi di violenza, di maltrattamenti, di abusi. Alcuni di questi sfociano nella soppressione di una vita, in particolare quella delle donne. Ma le statistiche mettono in luce anche un nuovo elemento preoccupante: si sta abbassando notevolmente l’età nella quale si commettono reati contro la persona e contro il patrimonio. Si tratta di atti di bullismo, di stalking, di pestaggi o di violenze sessuali, addirittura omicidi per futili motivi. I protagonisti delle violenze sono sempre più giovanissimi, minorenni, spesso nella modalità del “branco”.

Lo scenario si profila inquietante. Forse le guerre e i conflitti presenti nel mondo fanno da traino. Ma credo che alla base ci sia la mancanza di una formazione minimale. Un tempo si parlava di buone maniere, di buona educazione, di cortesia, di rispetto: nel salutare, nel chiedere permesso, nell’aspettare il proprio turno… Tutte virtù che sembrano scomparse e appartenenti a una società lontana.

L’aumento degli episodi di violenza tra gli adolescenti e i giovani pone la domanda sul ruolo educativo, sia della famiglia che delle istituzioni scolastiche, sportive, ecclesiali... Si sono indeboliti il valore della persona, il rispetto dell’altro; vengono a mancare la ricerca del dialogo, gli atteggiamenti che favoriscono l’incontro, la ricomposizione pacifica dei contrasti. L’esempio deve partire da noi adulti, dai formatori, dai personaggi che creano influenza. Dovremmo tutti andare a scuola di buone maniere perché ci stiamo dimenticando come ci si comporta. Basta considerare le modalità di guida, il linguaggio verbale, lo stile nei dibattiti televisivi... Il deteriorarsi dei rapporti a tutti i livelli nuoce alla convivenza pacifica e collaborativa.

Spesso la violenza è conseguenza di disagi interiori e relazionali; è la risultante di una vita stressata, di umiliazioni patite, di tensioni represse. Compito delle istituzioni formative è anche quello di aiutare a relazionarsi con gli altri in modo fraterno e rispettoso. È un’arte che si impara fin da piccoli e dai piccoli gesti. Le buone maniere non sono segno di debolezza, come può sembrare. Significa acquisire uno stile che genera bene, relazioni, fiducia.