Anno 134 - Maggio 2022Scopri di più
Ascensione: fatti per le altezze
suor Marzia Ceschia
Già nel IV secolo è attestata la celebrazione della solennità dell’Ascensione che fino al 1977 in Italia era anche festa civile. L’orazione di colletta che la liturgia ci propone (domenica 29 maggio) ci orienta nella comprensione del senso profondo di quanto celebriamo: «Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Padre, per il mistero che celebra in questa liturgia di lode, poiché nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te, e noi, membra del suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere Cristo, nostro capo, nella gloria». Quaranta giorni dopo la resurrezione del Signore i discepoli per l’ultima volta lo vedono in carne e ossa: «Mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi» (At 1,9). I discepoli – narrano gli Atti – rimangono attoniti, incantati, con gli occhi fissi al cielo (At 1,10), ma due uomini in bianche vesti li risvegliano ammonendoli: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo» (At 1,11). Quello che sta accadendo non è uno spettacolo che ci lascia sognanti,…
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