Anno 135 - Aprile 2023Scopri di più
Congedo di Cristo dalla Madre
Alfredo Pescante
Per troppo tempo visitatori e devoti non han degnato d’uno sguardo l’affresco una volta titolato “Il Risorto appare alla Madre sua”, collocato in Basilica a sinistra dell’arco d’accesso alla cappella del Beato Belludi. Eppure 650 anni fa il dipinto aveva iniziato a vivere un’intensa devozione, eclissatasi nel ’600, non per disaffezione, ma per il cattivo stato di salute dovuto a dilavamento, graffi e incauti restauri.
A malapena dai colori stinti s’intravedevano le sagome di Cristo e della Vergine. Gesù con una mano pareva benedire e con la sinistra di voler parlare; Maria, in ginocchio, a mani giunte, incrociava con lo sguardo gli occhi d’uno dei due personaggi ai piedi. Tra Gesù e la Vergine un’iscrizione di sedici righe, in volgare, faceva intuire poche parole.
Nel 2017 Valentina Piovan ha pulito e consolidato la superficie pittorica di quest’opera, ridandole nuova vita. Gli studi di Virginia Baradel e Franco Benucci dell’Università patavina, sulla rivista “Il Santo”, han poi offerto risposta a: nomi di pittore e committenti, titolo, lettura dell’affresco e iscrizione, suo periodo d’esecuzione. Il tema, autentica primizia esplosa poi in Italia nel ’500, è “Congedo di Cristo dalla Madre” (Gesù, prima della passione, le dà il commiato), il pittore è Giusto de’ Menabuoi attivo (1382) in cappella Belludi.
In basso all’affresco, chiuso da tre cornici, i due piccoli personaggi committenti dell’opera son Gerardo Negri e Buzzaccarina Buzzaccarini, vestiti alla moda della seconda metà del ’300. Lo sfondo architettonico in alto, delicato nei colori, ritenuto da mons. Claudio Bellinati la “porta di Gerusalemme”, rappresenta invece un angolo di Padova col camminamento sulle trecentesche mura. L’origine dell’iscrizione? Benucci la vede nascere non dai Vangeli apocrifi, ma dalla lettura devozionale, soprattutto dalle “laudi drammatiche”: un colloquio tra Madre e Figlio, preso dal repertorio d’una congregazione di terziari francescani attiva al Santo a fine ’200. Ora è d’obbligo fermarsi davanti a quest’affresco!
Per ammirarlo ed elevare una preghiera alla Vergine dall’inedito e dolce volto.