Anno 136 - Febbraio 2024Scopri di più
Diamo tempo alle cose di svelarsi
Gabriele Pedrina
Son convinto che per voi ragazzi l’idea di indugiare non suoni bene. Vi fa pensare al compagno di squadra che aspetta troppo prima di passarvi il pallone, così che il terzino da cui vi eravate smarcati vi è già tornato addosso. Oppure vi torna alla mente di quella volta che a mamma ci son voluti due mesi per dirvi se potevate o meno andare a quel concerto e voi lì, ad aspettare, mentre i biglietti si stavano esaurendo. Ma indugiare vi ricorda anche di quella volta che da in cima allo scoglio non sapevate se buttarvi o meno, mentre i vostri amici vi sfottevano e le ragazze vi guardavano… avete ben capito come. Magari qualche tenerezza in più ce l’ha il ricordo del primo bacio e di quegli attimi interminabili prima che accadesse per davvero o di quella volta che il professore ha aspettato una “eternità” per dirvi che, sì, l’esame l’avevate superato e ci stava pure la lode. Se uno indugia, il motivo c’è e, solitamente, si chiama incertezza da cui, comunque, esce con l’immagine dell’insicuro o di chi non si fida. E non piace, ovviamente. Perché tutti vorremmo passare per quelli nati pronti, che sanno sempre cosa fare,…
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