Anno 137 - Gennaio 2025Scopri di più
Far tacere le sirene
Don Livio Tonello, direttore
Nonostante le tante invocazioni e suppliche, le sirene continuano a risuonare nei teatri di guerra. Sono allarmi che segnalano il pericolo imminente dell’arrivo dei missili, è l’avvertimento per correre ai ripari.
Papa Francesco, parlando al mondo universitario incontrato a Bologna nel lontano 1 ottobre 2017, ha usato un’immagine che rende più di tanti ragionamenti. Prende spunto da due figure della mitologia greca: Ulisse e Orfeo. Per non cedere al canto delle sirene che ammaliavano i marinai e li facevano sfracellare sugli scogli, Ulisse si fece legare all’albero della nave e turò gli orecchi dei compagni di viaggio. Invece Orfeo, per contrastare il canto delle sirene, intonò una melodia più bella, che le incantò. E il Papa concluse: «Ecco il vostro grande compito: rispondere ai ritornelli paralizzanti del consumismo culturale con scelte dinamiche e forti, con la ricerca, la conoscenza e la condivisione».
Possiamo parafrasare questo invito riferendolo alle tante “sirene di sventura” che ammaliano con il loro canto suadente, ma ambiguo e portano alla distruzione. Abbiamo pregato, abbiamo invocato una pace che sembra non arrivare; aiutiamo i paesi poveri da decenni, ma nulla sembra mutare nella loro misera situazione; chiudiamo i porti agli sbarchi, ma il flusso migratorio sembra inarrestabile. E possiamo continuare... Cosa contrapporre alle logiche di morte che risuonano inesorabili? Il Papa invita a «scelte dinamiche e forti, con la ricerca, la conoscenza e la condivisione». Significa non arrendersi all’evidenza e intensificare azioni coerenti, credibili, capaci di creare condivisione. La pace non si impone per trattato. Anche se le armi tacciono, la brace dell’odio, del risentimento continua ad ardere sotto le macerie.
La generazione dei giovani palestinesi che ha vissuto questa guerra non dimenticherà e il seme dell’odio che frutti porterà? Siamo tutti sulla stessa barca e non è sufficiente chiudere gli occhi per non vedere e gli orecchi per non sentire. Il canto o lo stridore delle sirene ritornerà per ammaliare o spaventare se non siamo tenaci nel rispondere con il bene ogni volta che il male si presenta. La scelta non è tra il bene e il male, ma tra il bene e un bene più grande, come suggerisce sant’Ignazio di Loyola.