Anno 134 - Settembre 2022Scopri di più
Fede e amore? Vanno “a braccetto”
mons. Giampaolo Dianin, vescovo
Ci stiamo interrogando sui primi anni di matrimonio e su una delle sfide che accompagna chi si è sposato nel Signore celebrando il sacramento del matrimonio. La fede di ciascuno incontra quella dell’altro e si apre un percorso nuovo anche per la vita cristiana che da cammino personale diventa sequela del Signore celebrata insieme. Fede e amore si illuminano a vicenda: la fede apre scenari nuovi all’amore e l’amore nutre la fede.
Una concezione inadeguata della fede è quella che la considera un atteggiamento irrazionale con cui si ritengono per vere affermazioni che non sembrano avere alcuna plausibilità razionale o scientifica. La fede diventa così un “oggetto” che si può avere o perdere senza un preciso motivo. Qualcuno pensa che anche l’amore sia qualcosa di irrazionale, ma non è così. Ci può essere all’inizio il colpo di fulmine, ma poi il vero amore cresce e matura con la riflessione, il confronto, la verifica. La fede è come la storia di un grande amore: nasce dalla gioia di un incontro particolare, quello con Gesù; diventa conoscenza, frequentazione, fiducia; passa attraverso scoperte, gioie, fatiche, conflitti, dubbi, dialogo e silenzi così come ogni relazione sincera e non formale.
La fede si nutre di momenti forti e passa sotto il crogiuolo della quotidianità. La fede ha momenti alti e bassi, sereni e faticosi. Le stesse dinamiche accompagnano la storia di un amore, ecco perché gli sposi possono intuire aspetti essenziali della fede proprio riflettendo sul loro vissuto. La fede è dono di Dio, un dono fatto a tutti, colti e ignoranti. Prima della scelta c’è lo stupore e il fascino, il desiderio e l’attrazione, la ricerca di qualcosa che nemmeno sappiamo bene cosa sia. Cultura e teologia possono essere di alcuni, ma la fede è dono per tutti e a volte i più semplici la vivono in maniera più forte e ci stupiscono.
Anche l’amore è un dono prima di essere una conquista; ciascuno è stato affascinato dall’altro e solo dopo ha lottato per conquistarlo. La fede non nasce per caso, ma germoglia grazie alla presenza di persone, fatti, esperienze, dentro una comunità. Servono luoghi come il lago di Galilea, persone come il Battista, occasioni ed esperienze cercate e provocate. Sono i luoghi, le persone, le occasioni che hanno fatto incontrare due sposi, segno di una provvidenza, anche se qualcuno parla di caso, fortuna o destino. La fede non è abbandono cieco, ma fiducia che nasce dalla conoscenza e dalla frequentazione di Gesù. Una fede adulta conosce il Tu a cui si rivolge e affida.
Anche l’amore maturo non è cieco, ma vede con lucidità l’altro e la possibilità di un futuro insieme. La fede è atteggiamento di fiducia ma è anche contenuto. Io credo in qualcosa di preciso: nel Dio di Gesù Cristo e nelle verità che diciamo quando recitiamo il credo. Per dire di credere in Dio devo conoscerlo non per sentito dire né per quello che si dice in giro. Per tanti cristiani purtroppo la conoscenza delle cose religiose è ferma al catechismo e non è mai cresciuta e diventata adulta. Anche l’amore è sempre l’amore di due persone con un nome, una storia, un volto.
Non esiste la fede, ma la fede in Gesù di Nazareth precisa, concreta storica, così come non esiste l’amore, ma l’amore per te. Nella coppia questo significa stima della persona, delle sue doti e capacità. Per credere in te ho dovuto conoscerti, stare con te. Ti amo per una serie di motivi: sei degno di stima, sei allegro, mi fai sentire bene, condividiamo alcuni valori. Fede e amore sono atteggiamento, ma anche contenuto. La fede, proprio perché è incontro e relazione, è esperienza di libertà perché Dio non costringe mai nessuno, anzi la fede si muove sempre tra certezza e dubbio, luce e oscurità. Dio non è evidente, ma si presenta attraverso dei segni.
La fede ci fa fondare la vita su una certezza futura. L’amore non può nascere nella costrizione; si può anche insistere, soffocare l’altro di attenzioni per conquistarlo, ma alla fine c’è un sì che si può pronunciare solo nella libertà, altrimenti quel legame non esiste. La fede è anche un itinerario, ha delle tappe, dei momenti forti e delle crisi, non è esperienza scontata. Ci sono modi diversi di porsi di fronte alla fede: c’è il credente incrollabile e quello alla ricerca; c’è il convertito e quello che ha sempre respirato vita cristiana; c’è il giovane che per anni ha frequentato la comunità e poi nella vita adulta è stato preso da altre cose. Così come nella Bibbia incontriamo la certezza di Abramo e i dubbi di Tommaso, la delusione dei discepoli di Emmaus e la forza dei malati che chiedono guarigione.
Ogni storia d’amore ha pure le sue tappe e le sue stagioni: c’è l’innamoramento e l’amore, il matrimonio e i primi anni, le gioie e le crisi. La storia di ogni amore ha le sue pagine belle e quelle difficili. La fede è il nome più appropriato per definire la relazione con Dio, così come innamoramento, amore, fidanzamento, matrimonio sono i nomi appropriati per descrivere la relazione uomo - donna. Ma le due esperienze si specchiano l’una nell’altra, l’amore è anche fiducia e abbandono e la fede è incontro d’amore tra la creatura e il Creatore, tra il discepolo e il maestro. Fede e amore camminano insieme e l’amore coniugale è una occasione incredibile per farli incontrare.