Anno 136 - Maggio 2024Scopri di più
“Fiorire”, una virtù primaverile
suor Anna Maria Borghi
La primavera non si smentisce mai per la bellezza e il profumo dei fiori, doni graziosi “preparati” dalla terra accogliente della consegna del seme durante il lungo inverno! Chi l’avrebbe mai detto che da quel silenzioso lavorio nascosto potesse germinare tanto splendore e delicata fragranza?! Forse potremmo disporci a imparare proprio dalla natura la “virtù primaverile” del generoso fiorire. Ci aiuta lo stesso Antonio con un’immagine che, nei suoi Sermoni, descrive i credenti: «essi sono detti gigli del campo, non del deserto, e non del giardino. […] Fioriscono nel deserto gli eremiti, che si mettono al riparo dall’umana compagnia. Fioriscono nel giardino recintato i claustrali, che sono tutelati dalla vigilanza umana. Ma è molto più eroico che i penitenti riescano a fiorire nel campo, cioè nel mondo, dove tanto facilmente si distrugge la duplice grazia del fiore, vale a dire la bellezza della vita santa e il profumo della buona fama. Per questo Cristo stesso si gloria di essere un fiore del campo, quando dice nel Cantico dei Cantici: “Io sono il fiore del campo” (Ct 2,1). Così anche la beata vergine Maria, sua madre, può gloriarsi, perché nel mondo non ha perduto il fiore, pur non essendo né reclusa…
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