Anno 131 - Luglio/Agosto 2019Scopri di più
Impazienza: quanto mi pesi!
Alessandra Castelliti
Oggi viviamo in una società sollecitata costantemente dal confronto e dalla velocità, dove si valorizza tutto ciò che ci consente di fare ogni cosa nel minor tempo possibile per ottenere in fretta l’obiettivo prefissato, per rimanere competitivi, per rispondere alle richieste, tenendo come scopo primario il “portare risultati velocemente” e compromettendo a volte la qualità. Il nostro incessante correre per paura di non stare al passo con i tempi e con le richieste genera stati d’ansia aumentando le sensazioni di malessere interiore. L’impazienza, spesso associata all’incapacità di tollerare la frustrazione e alla sensazione di tempo insufficiente, procura nell’essere umano uno stato di agitazione e disagio tali da produrre reazioni fisiologiche e psicologiche consistenti. Una medicina importante per non allontanare dalla nostra vita la saggezza, l’ascolto, la lungimiranza è la pazienza derivante dalla calma mentale e interiore che sappiamo esercitare anche nei momenti complessi. La pazienza, dono delle generazioni sagge, dev’essere integrata, così da produrre benessere individuale e collettivo. La persona impaziente spesso si irrita e fatica a rapportarsi serenamente con gli altri.
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