Anno 133 - Aprile 2021Scopri di più
La Cappella austro-ungarica
Alfredo Pescante
A chi apparteneva la cappella dei santi Leopoldo (1073-1136) ed elisabetta d’Ungheria (1207-1231), detta austro-ungarica per l’origine dei due (duca d’Austria il primo, figlia del re d’Ungheria la seconda), patroni delle rispettive nazioni, che impegnarono la vita per il bene del loro popolo? Agnese da Carrara, sposa di Giacomo Conti, dettando testamento il 10 settembre 1295 ordina che in perpetuo sia utilizzato l’affitto d’una casa per erigere e restaurare nella Basilica l’altare in onore di san Giovanni (Battista).
La cappella in seguito migra alle famiglie Alvarotti e ai Sala-Casale, arricchendosi nel 1744 d’una tela a ricordare la morte del Battista per “decollazione”, opera di Giambattista Piazzetta che gode subito di gran fama anche presso Goethe. Nel riordino delle cappelle absidali, a fine XvIII secolo, privata nel 1894 della tela del Precursore, la nostra riceve nuove attenzioni e intestazione, consentendo degna opportunità a fedeli e visitatori di pregare.
La nazione austroungarica tramite il penitenziere fra Alessandro Radovanovic offre (1902) il dovuto per affrescarla, presentando il progetto del pittore bavarese Gebhard Fugel. Questi, superate le obiezioni mosse alla parte architettonica del bozzetto dalle commissioni delle Belle Arti, il 13 giugno 1905 scopre i suoi dipinti molto lodati. L’anno dopo il tirolese Ferdinando stufflesser colloca l’altare in legno di cirmolo ben lavorato a intaglio e doratura, con scene di vita dei due santi, «d’una finezza e delicatezza che incanta».
Travagliata l’esistenza di questo spazio: l’altare è colpito da un fulmine nel 1914 e vien chiuso nel 1915-18 per motivi politici. La presenza di san Leopoldo Mandic, che vi celebra Messa nel dì onomastico e spesso amministra il sacramento nel confessionale dirimpetto, la rende assai apprezzata. Nelle due pareti campeggiano san Leopoldo a cavallo ed elisabetta che distribuisce l’elemosina ai poveri, ambedue circondati da santi d’Austria e Ungheria dipinti ovunque.
Poi l’Annunciazione, l’Immacolata e, particolarità, i Patroni d’europa Cirillo e Metodio.