Anno 134 - Marzo 2022Scopri di più
La dolcezza è farmaco adatto ai giovani
Fratel MichaelDavide Semeraro
Dall’inizio dell’anno nel nostro paese si sono verificati diversi atti di violenza che hanno avuto come protagonisti bande di adolescenti e giovani: violenze a carico di ragazze a Capodanno, violente risse tra opposte bande e addirittura sparatorie contro le forze dell’ordine. Sono molto preoccupata da questo fenomeno e timorosa quando esco e incontro dei giovani in gruppo. Ma i genitori non li educano più ai valori? Anch’io ho ben 5 nipoti adolescenti, tutti tra i 18 e i 14 anni. Sono loro a darmi le gioie più grandi, ma anche le preoccupazioni più forti perché noto come siano impazienti e a volte scostanti con i genitori e con noi, e ho paura che possano prendere una brutta strada. Noi nonni cosa possiamo fare?
L.S. (Livorno)
Come nonni si ha un compito diverso da quello dei genitori e degli insegnanti che sono in prima fila nell’educazione dei giovani. I nonni devono rimanere per i ragazzi una sponda sempre possibile su cui appoggiarsi qualora si creasse qualche problema di cui non riescono immediatamente a parlare con i propri genitori e insegnanti. Capisco bene la preoccupazione davanti a certi atteggiamenti che destano stupore e rammarico. Nondimeno, bisogna continuare a guardare i giovani del nostro tempo con una certa ammirazione per tutto ciò che di buono, di bello e di vero è presente nella loro vita. Di fatto la violenza è normalmente il frutto di una sofferenza che non si riesce a metabolizzare. Per questo la dolcezza è un farmaco essenziale per il cammino dei ragazzi. Tutto questo non elimina certo le preoccupazioni, ma bisogna dare fiducia a Dio e ai nipoti con semplicità e coraggio. E mai dimenticare il sorriso e la dolcezza incondizionata!