Anno 135 - Dicembre 2023Scopri di più
L’invito di Sofia e Zoe
Elide Siviero
Appena terminata la celebrazione eucaristica, Zoe parte come una freccia. Deve correre subito davanti al crocifisso ligneo che è posto sul presbiterio. E rimane là sotto, irremovibile, in attesa che la mamma o il papà la sollevi perché lei possa toccarlo e abbracciarlo. Durante la celebrazione è stata un po’ irrequieta: la Liturgia è stancante per i bambini, ma ciò che la mantiene ferma al suo posto è sapere che terminato il Rito, potrà trottare là, da quel Crocifisso che la attira così tanto. Non so cosa possa capitare nell’animo di una bambina di 4-5 anni, ma io e mio marito la chiamiamo la devota. Prima di conoscerla era questo il nome che le davamo, perché ci colpiva questa bambina che si lanciava con tanta foga sul presbiterio per correre presso il Crocifisso, stringerlo e baciarlo. Nessuno riesce a fermarla, la mamma non può trattenerla. Solo dopo aver compiuto questa sua pratica personale, la bambina si placa, ritorna in braccio dei suoi genitori e continua a fare le sue cose. Questa scena si ripete ogni domenica. Ormai io e mio marito, al termine della celebrazione, aspettiamo di vedere Zoe che corre, perché la sua azione è talmente evocativa da lasciarci…
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