Anno 136 - Dicembre 2024Scopri di più
Non città murate, ma spazi per incontrarsi
Gabriele Pedrina
Voi ragazzi - quando lo volete - sapete macinare le differenze con una semplicità e una naturalezza da fare invidia. Quello che per noi adulti è spesso motivo di diffidenza e ci induce a guardarci in cagnesco, ci rende ostili e sospettosi voi lo vivete come un elemento del paesaggio, come quel palo che sì, c’è, ma basta girarci intorno. Ho due storie da raccontarvi: una che ho letto e un’altra che ho visto con i miei occhi. La prima parla di Anna, una bimba di quarta elementare che chiede al papà se può andare alla festa di compleanno di una sua compagna. «Di chi?» chiede lui. «Di Jenny». «Jenny? E qual è Jenny?». «Ma dai papà – insiste la piccola – quella con le treccine». A suo padre la cosa non dice granché e la bimba sbuffa: «Sì che l’hai vista papà: ha lo zaino di Frozen e le scarpe viola». A quel punto suo padre taglia corto e rimanda al giorno dopo, quando l’avrebbe accompagnata a scuola. Appena arrivati, Anna vede Jenny e la indica a papà «Eccola!». Jenny era una bimba di colore, nera come la pece, eppure per Anna non era la sua pelle a renderla…
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