Anno 133 - Ottobre 2021Scopri di più
Non facciamo come Caligola...
a cura della Redazione
All’uscita dalle casse del supermercato dove sono solito fare la spesa ci sono due grossi contenitori “solidali” in cui è possibile deporre generi alimentari per i bisognosi: il primo è per gli esseri umani, il secondo per gli animali domestici (ormai indicati, anche qui come nelle pubblicità, con l’inutile anglismo pet). La prima volta che mi sono accorto di questa lodevole duplice iniziativa – circa un mese fa – non ho potuto fare a meno di notare che il cesto per gli umani era quasi vuoto, mentre quello per gli animali era pressoché pieno. La stessa cosa mi è capitato di osservare nelle settimane successive. Davvero stiamo per far prevalere il detto: «Più conosco gli uomini, più amo gli animali?».
C.M. (Lodi)
Se questo è un modo per evitare di buttare gli alimenti facendoli consumare agli animali domestici, penso che vada nella linea di una saggia lotta contro lo spreco e di una cura del creato che cerca di riciclare il più possibile. Da sempre gli animali domestici hanno partecipato alla mensa dei loro padroni godendo degli avanzi oppure nutriti con cibi adatti a loro. Se invece questo è indizio di uno spostamento di attenzione sugli animali che prende il posto della compassione per i fratelli e sorelle in umanità, allora è un segno di decadenza di civiltà. Quando si scade in questo tipo di atteggiamenti la civiltà è in pericolo come è già avvenuto nella storia. Si pensi all’imperatore Caligola che minacciò di nominare console il suo cavallo che spesso condivideva i suoi banchetti e alla cui salute i convitati brindavano in calici tempestati di gemme. Chissà cosa “ne pensò” di questa minaccia Incitatus (questo era il nome del cavallo)? Chissà cosa “sentono” gli animali quando li nutriamo con il miglior filetto e li agghindiamo a nostra immagine e somiglianza riversando su di loro delle coccole cui non possono neppure ribellarsi? Bisogna rispettare gli animali e amare i nostri fratelli e sorelle in umanità senza fare confusione per evitare una umanizzazione degli animali e la disumanizzazione degli umani. È una grande sfida per tutti che per i discepoli del Signore diventa un dovere di testimonianza e di resistenza a forme di barbarie mascherate.