Anno 135 - Marzo 2023Scopri di più
Scacco alla tristezza
Elide Siviero
Ho letto tempo fa questa piccola novella che mi ha davvero colpito. «Un giorno il diavolo ebbe fame. Prese con sé un sacco e decise di andar per anime. Naturalmente ambiva un bocconcino prelibato. S’acquattò dunque tra le fronde di un albero di fronte alla finestra di un sant’uomo. E aspettò. La giornata del sant’uomo trascorreva davvero nitida come il cristallo, fra preghiere, gesti di bontà e sentimenti di prim’ordine. Non una sbavatura. Non un cedimento. Tanto che anche il diavolo lo ammirò. E il suo appetito crebbe. Pareva davvero non ci fosse nulla da fare. Ma un giorno, mentre stava scrutando quell’anima tutta bianca, il diavolo notò che anch’essa, come tutte, aveva una piccolissima crepa; verso il tramonto il sant’uomo s’affacciava alla finestra a guardare il sole sparire: e provava un breve attimo di malinconia. Al diavolo questo bastò. Concentrò tutti i suoi sforzi verso quell’attimo, lo scavò, lo dilatò e, quando divenne una buca profonda, vi riversò dentro tutti i suoi intrugli più efficaci: prima l’angoscia, poi l’amarezza, infine la disperazione. Così che non ebbe che allungare la mano per fare un ottimo pranzo» (Dino Semplici) È interessante analizzare la tristezza. Vi è una tristezza secondo Dio, generata…
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