Anno 131 - Febbraio 2019Scopri di più
Sentirsi come a casa
Gabriele Pedrina
In tutto il mondo voi, giovani, vi sapete cercare e trovare, semplificate le cose da capire e aprite l’uscio di quella casa vostra che non ha né muri, né porte, ma un sacco di anime Se c’è una cosa che ti spazza fuori dalla categoria giovani è il comprar casa. Innanzitutto, perché significa che di soldi ne hai e, anche se fosse, non li spendi per cellulari e scarpe sportive. Poi sta a dire (seppure non sia vero del tutto) che stai piantando radici: hai un lavoro fisso, hai messo su famiglia e sei capace di sostenere le responsabilità di un mutuo. Tutte cose che ti fanno invecchiare in poco tempo. C’è poi una casa che non si compra, che un po’ ci appartiene, ma molto di più gli apparteniamo. Una casa senza fondamenta e senza muri. Non ha porte, quindi, né finestre eppure uscirvi e liberarsene è una cosa difficile anche per voi giovani. Onestamente non so neanche se ha un nome! È quell’insieme di persone, tradizioni, luoghi comuni, valori condivisi, modi di vestire, mangiare, esprimersi. È una casa fatta di storie, di luoghi e di anime in mezzo alle quali viviamo, magari anche dentro il mondo più grande…
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