Anno 136 - Maggio 2024Scopri di più

S. Antonio Italiano MAGGIO 2024_01
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Ti prego!

Don Livio Tonello, direttore

direttore santo dei miracoli

Quanti significati assume il termine “pregare” nelle sue varie declinazioni come verbo e come sostantivo... Lo si usa per indicare una supplica o una richiesta di aiuto («ti prego, aiutami») o per rispondere a un grazie («prego!») o come segno di accoglienza («prego, si accomodi»). L’espressione ci è familiare nell’uso comune, ma quanto nella sua accezione maggiore?

Pregare è compiere un atto rivolto a un essere superiore con una valenza spirituale: Dio, Cristo, la vergine Maria, i santi... Pregare è azione umana che traccia un collegamento con il divino. Quante le sfaccettature della forma e del suo contenuto! C’è la preghiera di lode, di richiesta, di invocazione, di ringraziamento, di affidamento, di adorazione... Queste premesse per riprendere l’invito di papa Francesco nell’anno che precede il giubileo del 2025. Un anno dedicato alla preghiera.

Annunciato domenica 21 gennaio, in occasione della “domenica della Parola”, aveva poi scritto: «Fin da ora mi rallegra pensare che si potrà dedicare l’anno precedente l’evento giubilare a una grande “sinfonia” di preghiera. Anzitutto per recuperare il desiderio di stare alla presenza del Signore, ascoltarlo e adorarlo». Il mese di maggio è tempo propizio per cogliere l’appello. Pur nella sua valenza di fede popolare, la recita del rosario permette di recuperare il desiderio di stare davanti al Signore in compagnia di sua madre.

Come una sinfonia musicale si compone dell’apporto di tanti strumenti, così l’atteggiamento orante dei credenti realizza un’armonia spirituale che sale a Dio. Pregare non è dire preghiere, recitare formule a memoria, ma creare relazione, entrare in se stessi per aprirsi all’Altro e agli altri. Nell’epoca della cultura digitale va riscoperta l’esigenza della preghiera quotidiana, come pregare, e soprattutto come educare a pregare, in modo che le parole e i gesti possano essere efficaci e fecondi.

Non è venuta meno in questi anni una profonda esigenza di spiritualità nonostante i risultati della scienza. Tanto si fa forte il grido della tecnica che sembra corrispondere a tutti i nostri desideri, tanto diventa più profonda la richiesta di una vera spiritualità che riporti ogni persona a incontrare sé stessa nella verità della propria esistenza e quindi nel coerente rapporto con Dio.