Anno 133 - Aprile 2021Scopri di più
Tre “notti” che portano alla luce
suor Marzia Ceschia
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Il triduo pasquale, culmine dell’anno liturgico, ogni anno ci accompagna ad approfondire il senso autentico del nostro essere discepoli del Signore Crocifisso e Risorto e a risintonizzare la nostra esistenza sul mistero di Lui per camminare autenticamente «in novità di vita» (Rm 6,4). Proviamo a fissare la nostra attenzione sull’itinerario che la liturgia ci offre, percorrendone le “notti”. La notte del giovedì santo è segnata da due scene in drammatica contrapposizione: da un lato il tradimento di Giuda, dall’altro la rivelazione della logica del Figlio di Dio nell’istituzione dell’Eucaristia e nella lavanda dei piedi. Da un lato il “vendere” di Giuda, per trenta monete d’argento (cf. Mt 26,15), il Signore e dall’altro il dono di sé che gratuitamente Gesù garantisce nella Cena: dopo il grande segno che egli ha compiuto tra i suoi, tra quelli che aveva scelto e costituiti «perché stessero con lui» (Mc 3,14), Gesù è arrestato e «tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono» (Mt 26,56). Prima dell’alba lo stesso Pietro lo rinnegherà tre volte. In questa notte possiamo riconoscere tante nostre notti: le notti delle nostre incoerenze, dei nostri tradimenti, dei nostri compromessi, delle nostre paure, dei nostri egoismi. Eppure Gesù dà totalmente se stesso –…
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