Anno 131 - Dicembre 2019Scopri di più
Un cuore senza sosta non assapora il presente
Alessandra Castelliti
Dentro il nostro frullatore quotidiano emozioni, parole, impegni, doveri, tempi s’intrecciano e ci portano a correre così velocemente da arrivare a sera stremati, senza più energie. La vita passa, gli anni avanzano e si corre sempre... Certo la dinamicità quotidiana è segno di un grande impegno personale e sociale, ma quando diviene stordimento delle emozioni fino alla stanca apatia, allora è importante accendere una luce e guardare attentamente dove è andato il rapporto profondo con noi stessi. «Non si può trasformare il buio in luce e l’apatia in movimento senza l’emozione» affermava lo psichiatra Carl Gustav Jung (1903-1955). Le frasi: «Sono sempre di corsa, sono oberato di lavoro, non ho più energie, devo assolutamente finire quel lavoro, sono stremato, ho corso troppo, non ho tempo o voglia di incontrare quegli amici perché mi sento troppo pressato, non ho tempo per me stesso perché ho mille cose a cui pensare e poi voglio solo staccare...» rappresentano la corsa contro il tempo e la perdita della parte sacra di se stessi.
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