Anno 137 - Marzo 2025Scopri di più

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Una preghiera per ricordare

Don Carlo Broccardo

Mosè parlò al popolo e disse: «Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all’altare del Signore, tuo Dio, e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore, tuo Dio: “Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa. Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce”». Deuteronomio 26,4-10

«Mosè parlò al popolo e disse…». Inizia così il brano che esaminiamo in questo numero (in alto è riportata solo la prima parte del testo tratto dal Deuteronomio, ma invito a leggerlo interamente). Il lungo viaggio dall’Egitto verso la terra promessa, durato ben quarant’anni, ormai è finito; dal monte Nebo Mosè vede la terra tanto desiderata e approfitta degli ultimi giorni della sua vita per dare istruzioni al popolo su come comportarsi quando il cammino sarà concluso. Le indicazioni di Mosè sono molte (occupano tutto il libro del Deuteronomio), ma sostanzialmente si riducono a una: non dimenticate quello che Dio ha fatto per voi! Quando sarete entrati nella terra promessa, dice Mosè, inizierete a coltivarla e a raccoglierne i frutti. (continua)


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