Una relazione che allarga l’orizzonte

mons. Giampaolo Dianin, vescovo

La famiglia dei nostri giorni è stata spesso definita “nucleare” perché composta, nella maggior parte dei casi, dalla coppia di sposi e da uno o due figli. Molti di questi piccoli nuclei si trovano a vivere nelle città, in appartamenti di pochi metri quadrati che sembrano custodire e proteggere, ma anche comprimere e privatizzare questa piccola comunità d’amore. Papa Francesco invita ad allargare l’orizzonte: «Il piccolo nucleo familiare non dovrebbe isolarsi dalla famiglia allargata, dove ci sono i genitori, gli zii, i cugini e anche i vicini» (AL 187). Il suo è un invito a non chiudersi in una specie di individualismo familiare perché, continua il Papa, «ci possono essere alcuni che hanno bisogno di aiuto o almeno di compagnia e di gesti di affetto, o possono esserci grandi sofferenze che hanno bisogno di conforto». L’isolamento, il percepire ciò che sta fuori come un potenziale nemico impedisce alla famiglia di essere un dono, una risorsa, un bene sociale... (continua)

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