Anno 132 - Marzo 2020Scopri di più
Vive meglio... chi dorme bene!
Rosabianca Guglielmi
Tutti noi ci rendiamo conto di quanto il sonno sia importante per recuperare le energie, ma forse non tutti sappiamo quante funzioni abbia il sonno oltre a quella del riposo. Incominciamo dicendo che l’uomo trascorre circa un terzo della sua vita dormendo, e che il sonno concorre a proteggere il sistema cardiovascolare, le funzioni cognitive e il sistema immunitario. Questi compiti così importanti e poco noti sono stati riconosciuti dopo la scoperta delle varie fasi del sonno, fra cui la fase REM (sigla inglese che significa “rapido movimento degli occhi”) è la più nota: riguarda le variazioni fisiologiche che si verificano durante il sogno, fenomeno molto studiato sia dal punto di vista biologico che psicanalitico.
La fase REM è il periodo in cui le informazioni, che hanno raggiunto il cervello durante la giornata, vengono riorganizzate, elaborate e consolidate, permettendo scelte, decisioni, memorizzazioni e ricordi. Ne deriva che i disturbi del sonno incidono profondamente sulla qualità di vita di chi ne è affetto. Lo studio del sonno ha reso possibile anche l’approfondimento di tutte le patologie legate ad esso, come: l’insonnia, l’ipersonnia e la parasonnia. Sembra che circa un quarto delle persone sopra i 40 anni soffra di problemi legati alla cattiva qualità del sonno.
Se si tiene conto di questa incidenza e del fatto che dormire male ha una ricaduta importante oltre che di notte, anche durante il giorno – in quanto condiziona negativamente la qualità di vita e l’efficienza dell’individuo – si può capire quanto fondamentale sia approfondire questo argomento, non solo sul piano teorico, ma anche su quello clinico. Gli effetti gravi della mancanza di sonno suggeriscono che questa condizione fisiologica è indispensabile per l’equilibrio del corpo, della mente e per la stessa sopravvivenza. Per la maggior parte delle persone è sufficiente dormire 7-8 ore a notte, però ci sono persone che necessitano di 10 ore di riposo e altre a cui ne bastano 5 senza per questo sentirsi stanche durante la giornata.
Fra i disturbi del sonno il più frequente è l’insonnia, che può essere determinata da molti fattori, come la depressione, l’ansia, la sindrome delle “gambe senza riposo”, alcune malattie sistemiche, i disturbi della tiroide, lo scompenso cardiaco o l’ipertensione arteriosa. Altre cause che possono disturbare il sonno sono il caffè, l’alcool, il fumo, i cibi pesanti e l’attività sportiva prima di coricarsi. Il rimedio migliore, come sempre, è individuare la causa alla base del disturbo e, se possibile, rimuoverla.
Prima di passare a una terapia farmacologica, si può provare ad andare a letto e ad alzarsi sempre alla stessa ora, usando la stanza da letto solo per dormire, riducendo l’uso di alcool, caffè e fumo soprattutto alla sera, esponendosi al sole per favorire i corretti ritmi circadiani, svolgendo attività fisica regolare, ma non prima di andare a letto. Se tutto questo non funziona, il medico può suggerire l’assunzione di qualche farmaco, cominciando dalla melatonina, passando solo in caso di insuccesso a farmaci che inducano il sonno o riducano l’ansia o contrastino la depressione.
Ci sono persone che faticano ad addormentarsi, ma che poi dormono regolarmente; altre, invece, hanno difficoltà a mantenere un sonno costante e prolungato; altre ancora tendono a svegliarsi molto presto al mattino e non riescono più a riaddormentarsi. Comunque sia, l’aiuto di uno specialista diventa essenziale quando la persona capisce che questo disturbo provoca come conseguenza facile irritabilità, deconcentrazione sul lavoro, problemi a mantenere l’attenzione a lungo.
Per contro, ci sono persone che soffrono di ipersonnia, cioè incontrollabile sonnolenza diurna, che rende difficoltoso il lavoro, lo studio e le altre attività quotidiane. Si tratta di un disturbo che si manifesta in diversi modi, di solito con un aumento prolungato della durata del sonno notturno, sonnolenza diurna, brevi sonni diurni involontari e non riposanti. La diagnosi è complessa, poiché richiede che vengano escluse tutte le altre possibili cause di sonnolenza, come ad esempio un sonno notturno frammentato, disturbi respiratori durante il sonno, assunzione di farmaci, disturbi dell’umore.
Ci sono infine le parasonnie, un gruppo complesso di disturbi del sonno, caratterizzati da comportamenti anomali che si verificano mentre si dorme, come il sonnambulismo, episodi di paura, urla notturne, incubi, sogni paurosi, sindrome delle gambe senza riposo, allucinazioni, crampi alle gambe. Un episodio di solito dura qualche minuto, ma la sua durata può essere molto variabile. Spesso queste persone non conservano alcun ricordo degli episodi. Nella maggior parte dei casi non sono associate ad alcun tipo di malattia fisica né psichica e tendono alla risoluzione spontanea.