Bisognosi o fannulloni?

Immagino sia la domanda che ci si fa di fronte a una persona che chiede l’elemosina. E magari è la stessa che staziona nel medesimo posto da mesi. “Perché non va a lavorare? Perché non si dà da fare per cercare un impiego?” E ancora: “ci sono molti negozi o aziende che cercano personale...”.

Quando al mattino distribuiamo il pane ci sono persone di tutti i tipi che si presentano, di lingue ed etnie diverse. A volte ti fai la domanda: “avrà veramente bisogno di qualche pagnotta di pane? “. Alcuni sono vestiti bene, altri arrivano con la bici elettrica, qualcuno anche con un citycar... A tutti si chiede un documento, l’ISEE della famiglia, si verifica se ricevono aiuti da altre realtà caritative. Un minimo di informazione c’è, un atteggiamento di accoglienza anche, così come l’attenzione a non sprecare la carità.

Non è facile nemmeno per chi da tanto tempo offre servizi alla persona accertare il bisogno. Una cosa è certa: c’è un incontro, un dialogo che si instaura, spesso anche una conoscenza maggiore della vita personale, sicuramente un aiuto immediato. Quattro pagnotte di pane non sono risolutive per vivere, ma è tutto l’insieme che genera vita. E diventa anche pedagogico perché chi non è onesto dopo un po' capisce che quel pane non è per lui.