La diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino è in festa per la notizia della beatificazione del venerabile Carlo Acutis, che avverrà ad Assisi sabato 10 ottobre, alle 16, nella basilica papale di San Francesco.
«La gioia che da tempo stiamo aspettando ha finalmente una data – afferma il vescovo, mons. Domenico Sorrentino – Parliamo della beatificazione del venerabile Carlo Acutis. La presiederà il cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione per le Cause dei santi. Il giovane Carlo si distinse per il suo amore per l’Eucaristia, che definiva la sua autostrada per il Cielo».
«La notizia – aggiunge il presule – costituisce un raggio di luce in questo periodo in cui nel nostro Paese stiamo faticosamente uscendo da una pesante situazione sanitaria, sociale e lavorativa. In questi mesi abbiamo affrontato la solitudine e il distanziamento sperimentando l’aspetto più positivo di internet, una tecnologia comunicativa per la quale Carlo aveva uno speciale talento, al punto che Papa Francesco, nella sua lettera Christus vivit rivolta a tutti i giovani del mondo, lo ha presentato come modello di santità giovanile nell’era digitale».
Nato nel 1991 a Londra, Carlo Acutis fu molto legato alla devozione alla Vergine e all’Eucaristia, realizzando anche progetti informatici sui temi della fede, come un sito sui “Miracoli eucaristici”. Un ragazzo normale, che amava studiare e giocare a pallone, faceva il servizio di catechista. Fu colto da una leucemia fulminante e morì a soli 15 anni, il 12 ottobre del 2006 a Monza, offrendo le sue sofferenze per il Papa, per la Chiesa, per andare in Paradiso. Il corpo del venerabile è conservato ad Assisi nel Santuario della Spogliazione.
La sua beatificazione, prosegue il vescovo, «lo porterà ancor più all’attenzione del mondo giovanile e sarà un incoraggiamento per tutti. La prova che stiamo vivendo non ci deve abbattere. L’amore di Dio può far in modo che una grande crisi diventi una grande grazia. Occorre una nuova creatività, generativa e responsabile, per costruire un mondo diverso, più bello, più solidale».