Nelle nostre case siamo abituati a vedere dall’oblò della lavatrice il cestello che gira e sentire i rumori di centrifuga e lavaggi; in molti paesi in via di sviluppo invece questo pratico elettrodomestico non è di uso quotidiano. Anche in India la diffusione delle lavatrici nelle famiglie più povere è molto limitata, mentre è molto più comune lavare i panni a mano al fiume.
Nei mesi scorsi – come vi abbiamo raccontato nel numero di gennaio della rivista – dalla direzione della Casa per Anziani Arul Home - Casa della Grazia, edificata anche grazie al corposo contributo di quanti aderiscono all’Associazione Universale di Sant’Antonio, avevamo ricevuto l’urgente richiesta d’aiuto per un contributo economico al fine di allestire una sala lavanderia dotata di una lavatrice igienizzante di 10 kg di capienza e di realizzare un locale da adibire a camera mortuaria dove porre il defunto in attesa della sepoltura.
L’importanza di una lavatrice nel contesto della Casa per Anziani è sicuramente legata a un risparmio di tempo e alla possibilità di cambiare più spesso lenzuola e altri teli per gli ospiti, ma è fondamentale anche per un fattore di igiene: poter infatti lavare ad alte temperature i panni, i vestiti, le lenzuola, la biancheria, i camici permette di eliminare germi e batteri e ridurre così virus o malattie che potrebbero incidere nelle fragili condizioni di vita delle persone anziane che vengono ospitate.
La seconda richiesta riguarda invece la realizzazione di un locale che possa ospitare il defunto. Una stanza quindi che può assumere un significato emotivo e simbolico insieme, perché funge quasi da ponte tra la vita e la morte, tra il ricordo e il commiato. L’India è caratterizzata da una un’amplissima diversità di credenze e pratiche culturali: i cattolici sono circa 17 milioni in tutto il Paese, pari all’1,5% della popolazione, la maggioranza (80%) è induista, seguono i musulmani (14%) e poi i sikh, i buddhisti, gli zoroastriani, gli ebrei e i giainisti.
Poter deporre in un luogo dignitoso e adeguato la salma e dare modo a parenti, amici e conoscenti di dare un ultimo saluto, rivolgere proprie preghiere e rituali, indipendentemente dalla religione praticata, è un modo per riservare al defunto il giusto rispetto. Una duplice richiesta quindi che ci sentiamo di accogliere e sostenere certi che i nostri lettori si renderanno disponibili anche per questi segni di solidarietà.
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