Il 13 settembre è la Giornata internazionale del lascito solidale.
Uno strumento forse ancora poco conosciuto e sul quale si rischia spesso di fare confusione. Intimoriti dall’idea di ledere i diritti legittimi dei propri cari e familiari e con l’idea che sia “una roba da ricchi”, il lascito solidale non viene facilmente preso in considerazione dalle persone. Ecco due storie di eredità solidale. Due persone che hanno conosciuto la nostra Associazione e hanno deciso di fare un lascito testamentario.
Come funziona il lascito solidale?
«Sono rimasta vedova da qualche anno – racconta Anna, 67 anni, originaria della provincia di Como, nella vita era una maestra di scuola dell’infanzia, ora si dedica molto al volontariato – non ho avuto figli, o meglio non ho avuto figli miei, ma il mio lavoro mi ha permesso di averne tanti! Mi sono sempre dedicata anche al volontariato in parrocchia, prima con mio marito e ora con alcune amiche. Ho sentito parlare del lascito solidale per caso e ho deciso di informarmi un po’ di più per anche capire come fare testamento». Anna ha così scoperto che il lascito testamentario (o solidale) è un tipo di donazione speciale, che si può riassumere in tre termini: gratitudine, fiducia, importanza. Gratitudine che la persona nutre verso l’ente beneficiario, fiducia che ripone nel personale e in chi amministra l’ente, importanza della causa cui la persona decide di lasciare beni o denaro dopo la sua morte. E inoltre ha capito che è alla portata di tutti: una piccola somma di denaro, un bene mobile o immobile, una polizza può fare la differenza per una Associazione.
Come fare un lascito?
Si parla di testamento solidale che può avere tre modalità: testamento olografo, pubblico o segreto. Si può scegliere di scriverlo di proprio pugno (testamento olografo), farlo redigere da un notaio alla presenza di testimoni (testamento pubblico) o consegnare in deposito al notaio un testamento in busta chiusa (testamento segreto).
Quando il testamento produce effetti?
Ognuno di questi testamenti produce effetto solo al momento dell’apertura della successione e ha lo stesso valore. Inoltre può essere modificato, annullato o sostituito in qualsiasi momento.
Scelgo una donazione
«Raccolte un po’ di informazioni tecniche – continua Anna – ho deciso di andare in uno studio notarile. Ho scelto di indirizzare una donazione all’Associazione Universale di Sant’Antonio. La conosco da anni, ricevo la rivista, Sant’Antonio è per me un amico. Ma al di là di questi aspetti, l’ho scelta per la sensibilità che sempre dimostra nei confronti di chi è in difficoltà, di chi vive un momento di fatica. Un pezzo di pane non si nega a nessuno: l’Associazione fa ben di più e il suo sguardo è rivolto anche ai bambini. Io, maestra per una vita, sento di continuare la mia missione anche con questo piccolo e semplice gesto. Anche Adriano, 75 anni, impiegato in pensione in un comune del Sud Italia dove vive da sempre, ha scelto la nostra Associazione per fare un lascito solidale: «Ho due figli e tre nipoti – racconta – mi ritengo una persona molto fortunata: siamo tutti in salute, non ci è mai mancato nulla, abbiamo sempre vissuto dignitosamente, pur con un solo stipendio perché mia moglie ha scelto di stare a casa e seguire la famiglia. Insieme abbiamo ragionato sul lascito solidale e abbiamo deciso di intestare una polizza all’Associazione perché possa così aiutare famiglie meno fortunate. Non è molto, ma speriamo sia un sollievo per qualcuno e per noi un modo di tramandare i valori in cui crediamo. I nostri figli lo sanno e condividono questa scelta!».
Per maggiori informazioni:
amministrazione@santodeimiracoli.org - tel 049 8759199.
Puoi chiedere anche a uno studio legale come fare!
Lodovica Vendemiati