Libertà di religione: violenza basata sul credo. Stop all’odio

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“Nella Giornata internazionale che commemora le vittime di atti di violenza basati sulla religione o sul credo, l'Unione europea è solidale con tutte le vittime della persecuzione, ovunque esse si trovino”. Lo afferma Josep Borrel, Alto rappresentante Ue per la politica estera, nella giornata del 22 agosto che ricorda le persone, nel mondo, perseguitate per la loro fede. “In questi tempi di conflitti armati e crisi umanitarie in tutto il mondo, le persone, comprese quelle appartenenti a gruppi minoritari, continuano a essere discriminate, perseguitate, uccise, detenute, espulse o sfollate con la forza a causa della loro religione o credenze atee”.

L'Ue sottolinea anche l'importanza di “garantire la protezione dei siti del patrimonio religioso e dei luoghi di culto, soprattutto quando gruppi di persone riuniti in questi luoghi devono affrontare minacce”. La religione “non può essere usata per giustificare violazioni e abusi dei diritti umani o per alimentare la violenza. Non importa dove, cosa o perché, la violenza, la discriminazione e l'intimidazione per motivi di religione o credo devono cessare immediatamente”.

Borrell sottolinea che “tutti gli Stati dovrebbero sostenere la libertà di religione o di credo in linea con il diritto internazionale sui diritti umani e in particolare la Dichiarazione universale sui diritti umani. Le limitazioni illegali dovrebbero essere revocate; le leggi che criminalizzano l'apostasia e l'abuso delle leggi sulla blasfemia devono essere abrogate; devono cessare l'incitamento alla violenza o all'odio”. Ugualmente deve accadere per le conversioni forzate, le campagne diffamatorie online e offline e l'incitamento all'odio.

L'Ue ribadisce che la libertà di religione o di credo e la libertà di espressione “sono diritti interdipendenti, interconnessi e che si rafforzano a vicenda. L'Unione protegge e promuove la libertà di religione o di credo in ogni circostanza”.
Infine un impegno: “Continueremo a fornire supporto di emergenza ai difensori dei diritti umani, in particolare quelli che difendono la libertà di religione o credo, anche attraverso il nostro meccanismo ProtectDefenders.eu”, dice Borrell.

“Incoraggiamo il dialogo interreligioso e interculturale come motore di comprensione reciproca, rispetto per la diversità, convivenza pacifica e sviluppo inclusivo”. “Oggi il nostro messaggio è semplice e chiaro: ad ogni persona dovrebbe essere garantito il diritto di avere, di non avere, di scegliere o cambiare, di praticare e manifestare una religione o un credo e di essere libero da discriminazioni e coercizioni”. Le vittime di persecuzioni e discriminazioni “non devono essere messe a tacere e i responsabili devono essere ritenuti responsabili”.

 

Gianni Borsa
Agensir - Foto SIR/European Commission