Più che Casa è Famiglia

Sono 47 gli anziani attualmente ospitati nella Casa di riposo Arul Home - Casa della Grazia in India, edificata anche grazie al corposo contributo di quanti aderiscono all’Associazione Universale di Sant’Antonio. Hanno un’età che va dai 55 agli 80 anni e provengono da contesti di estrema povertà: alcuni di loro avevano difficoltà a procurarsi il cibo e mendicavano per avere di che sfamarsi; la maggior parte non aveva un alloggio e dormiva nelle case dei vicini, nelle verande delle scuole, in sale comunitarie o alla fermata dell’autobus. Ora nella Casa Arul Home hanno trovato un alloggio, un letto su cui dormire, ma anche dei vestiti, dei pasti sani, facili da digerire (a base di uova, rasam, cagliata e curry di verdure). E poi c’è chi si occupa di loro da un punto di vista sanitario fornendo una assistenza medica, almeno di base.

Per questa realtà così povera abbiamo già fatto molto. Ma le necessità sono sempre tante. Le richieste che ci pervengono sono davvero semplici, basilari, ma per loro comportano un cambiamento notevole nello stile di vita. «Avremmo necessità – spiega uno dei referenti del progetto – di acquistare 1 letto, 2 materassi e 7 armadietti: attualmente gli ospiti ripongono vestiti, lenzuola e il necessario per la toilette, il tutto fornito da Arul Home, di fianco al letto. Gli armadietti consentirebbero di mantenere in ordine le cose personali. Inoltre abbiamo necessità di costruire un muro perimetrale. Tale muro ci aiuterebbe in due versanti: da una parte infatti dobbiamo evitare che gli animali si avvicinino all’area, dall’altra dobbiamo proteggere gli ospiti, non solo dagli animali, ma anche evitare che quelli affetti da decadimento cognitivo possano allontanarsi. Nel mese di febbraio, ad esempio, due ospiti si sono allontanati senza avvisare nessuno, mettendo in apprensione tutto il personale. Fortunatamente sono stati ritrovati e ricondotti nella struttura».

L’importo per tali lavori è poco più di 7.600 euro. A inizio anno la direzione della Casa Arul Home ci aveva chiesto aiuto per allestire una sala lavanderia dotata di una lavatrice-igienizzante di 10 kg di capienza e per realizzare poi anche un locale da adibire a camera mortuaria dove porre il defunto in attesa della sepoltura. Sono davvero dei piccoli interventi, delle richieste molto semplici che però permettono agli operatori di lavorare con più serenità e agli anziani di vivere più dignitosamente.

«Si pensi – specificano i referenti del progetto – che alcuni di loro non hanno mai festeggiato il compleanno: il personale chiede a ciascuno di loro la data di nascita per poterli poi festeggiare calorosamente, acquistando anche dei dolci e dedicando loro delle preghiere particolari». Alcuni ospiti, in base alle loro capacità, interessi e condizioni di salute, vengono coinvolti nello svolgimento quotidiano di diverse mansioni nel Centro: c’è chi aiuta in cucina, chi assiste nell’approvvigionamento dei viveri, altri ancora si occupano delle attività di manutenzione e altri, infine, partecipano all’organizzazione delle attività della casa (vengono regolarmente proposti corsi di musica e yoga; nella struttura è presente anche una biblioteca). L’essere coinvolti in modo proattivo permette loro di mantenersi in forma sia fisicamente che mentalmente, crea un senso di appartenenza e favorisce un legame tra i residenti, che si assumono la responsabilità di prendersi cura del benessere gli uni degli altri.

L’attività nella Casa è sostenuta anche dal lavoro di alcuni volontari che supportano gli ospiti anche dal punto di vista relazionale e affettivo. Anche la nostra vicinanza, che si concretizza per lo più nel contribuire ai progetti che ci vengono proposti, li aiuta sensibilmente a vivere gli anni della loro vecchiaia in serenità.

 

COSA ABBIAMO FATTO FIN’ORA?

L’area di Selvapuram (nello Stato di Tamilnadu, nel sud dell’India) è molto povera: le persone vivono in condizioni miserevoli, le donne sono discriminate e i bambini smettono di studiare a causa delle cattive condizioni economiche. In questa zona, con l’aiuto e il sostegno di molti amici dell’Associazione Universale di Sant’Antonio, nel 2020 è stata edificata la Casa per Anziani Arul Home - Casa della Grazia per dare accoglienza ad anziani di oltre 60 anni senza fissa dimora e abbandonati.

Successivamente accanto è sorta una piccola fattoria (12 mucche) con un caseificio che produce prodotti anche per gli ospiti. La generosità dei tanti aderenti dell’Associazione ha permesso in questi anni anche l’acquisto di un gruppo elettrogeno, di una lavatrice-igienizzante e la costruzione di una camera mortuaria. All’inizio sembrava un progetto impossibile; poi, lentamente, questa struttura è cresciuta sempre più, fino a diventare... una famiglia!

Nella foto sopra: gli ospiti della Casa per anziani Arul Home riuniti per festeggiare un compleanno in serenità.

 

Lodovica Vendemiati