Di fronte ai “nuovi crocifissi” di oggi e ai “troppi calvari sparsi per il mondo”, siamo tutti complici, con il nostro silenzio, la nostra ipocrisia e la nostra indifferenza. È una denuncia a 360 gradi, quella proposta da suor Eugenia Bonetti, nelle meditazioni scritte su incarico del Papa per la Via Crucis di quest’anno.
Nelle pagine vergate dalla religiosa, non ci sono solo le vittime della tratta, ma i volti dei bambini, le “vie crucis” dei migranti, le storie di tutte le schiavitù del nostro tempo. Non ultima la triade “denaro, benessere e denaro”, ingredienti fondamentali delle nostre “cittadelle blindate”.
L’unico antidoto possibile sono i “nuovi cinerei”, che in ogni angolo della terra restituiscono dignità a chi è stato sfigurato dalla vita. Come una mamma che si prende cura del suo bambino. Come Tina, Mercy o le 26 giovani nigeriane inghiottite dalle onde del mare a pochi passi dalla terra promessa, dopo aver attraversato il deserto e subito le torture spaventose dei centri di detenzioni in Libia.
Le loro storie, come quelle dei migranti a bordo delle navi a cui viene rifiutato un porto sicuro, diventano un appello “ai capi delle nazioni e ai responsabili delle legislazioni”, affinché sappiano asciugare le loro lacrime.
(fonte Agensir)