L'obiettivo del progetto è molto semplice: dare una fornitura d’acqua a tutta la missione perché possa essere in qualche modo autonoma.
Può un semplice pozzo cambiare l'esistenza di un migliaio di persone? Se vivi in Etiopia, sì! L'Associazione Universale di Sant'Antonio ha scelto di sostenere un progetto nella missione di Adaba dove risiedono tre missionari fidei donum della Diocesi di Padova (2 preti e una missionaria laica) che da oltre tre anni prestano il loro servizio in tutta la zona pastorale (Adaba, Dodola, Herero, Kokossa e Nansebo). L'obiettivo del progetto è molto semplice: dare una fornitura d’acqua a tutta la missione perché possa essere in qualche modo autonoma, garantendo continuità soprattutto nel periodo della stagione secca dove per mesi non piove e la fornitura pubblica dell'acqua è saltuaria e spesso mancante per settimane.
Chi ne beneficerà sono tutti coloro che abitano nella zona della missione e utilizzano i servizi connessi: non solo i missionari fidei donum, ma anche gli ospiti stranieri in visita (20 circa annuali), le persone coinvolte nel progetto “Casa Famiglia” (13 tra ragazzi e personale), una struttura che accoglie bambini e bambine orfani o che vivono in situazioni di povertà assoluta e che qui hanno la possibilità di frequentare la scuola, vivere in un ambiente sano e avere opportunità formative per la loro crescita umana e spirituale. Ci sono poi i partecipanti alle attività di formazione del Centro Pastorale (200 persone circa all’anno), una recente struttura di accoglienza per incontri e formazione alla fede per tutta la Prefettura e gli oltre 700 alunni e il personale della scuola cattolica di Adaba una realtà ben riconosciuta nella cittadina offrendo una buona attenzione scolastica che va dall’infanzia fino alla terza media. La costruzione di un pozzo permette quindi una certa garanzia per molte persone, ragazzi, educatori, per le attività e anche per il sostentamento. Infatti oltre il 46% della popolazione locale (dati del Centro Aiuti per l’Etiopia), si approviggiona di acque presenti in corsi o ristagni inquinati o con batteri, con un’inevitabile ricaduta in termini di salute e speranza di vita. Nel progetto c'è anche l’installazione di una pompa solare che permette di ovviare al problema di sospensione del servizio elettrico presente nella zona.
«Nei mesi scorsi è stata realizzata la trivellazione raggiungendo una profondità di 78 metri – ci raccontano i missionari don Stefano Ferraretto e don Nicola De Guio – Abbiamo trovato l’acqua e ora siamo in attesa che arrivi la pompa solare che a oggi [novembre 2023 ndr] è arrivata nel porto di Djibuti, siamo in attesa per lo sdoganamento e poi procederemo con l’installazione. La pompa l'abbiamo comprata in Italia per garantirci la qualità tecnica a un costo inferiore rispetto all’Etiopia (meno di 6 mila euro con un risparmio superiore al 50%). A oggi con le offerte raccolte non riusciamo a coprire le spese che si aggireranno attorno ai 35mila euro».
Lo scavo è stato realizzato nel febbraio scorso ed è costato circa 24mila euro coperti in parte dalle offerte raccolte nelle comunità cristiane della Diocesi di Padova. «Quando l’opera sarà completata – concludono i sacerdoti – avremo meno problemi di scarsità d’acqua e potremo garantire l’acqua corrente alla missione e speriamo possa anche irrigare qualche pezzo di terra per darci prodotti genuini e freschi in questa terra fertile, ma per alcuni mesi dell’anno segnata anche dalla siccità. Grazie quindi a tutta l'Associazione Universale di Sant'Antonio per il sostegno. Vi assicuriamo la nostra preghiera e il ricordo nella celebrazione eucaristica».
SUL NOSTRO CANALE YOUTUBE, I VIDEO DELLA COSTRUZIONE DEL POZZO
Lodovica Vendemiati