III DOMENICA DI AVVENTO
Dal vangelo di Luca
In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Niente di più, niente di meno
Cos'è necessario fare per accogliere il Signore che viene? Sembra che non si debba fare altro che quello che richiede la vita di ogni giorno. Rinunciare al superfluo (due tuniche), condividere (dare da mangiare), non essere esigenti e accontentarsi (quanto è fissato), non essere arroganti e violenti (maltrattare ed estorcere). A ben guardare questi non sono comportamenti virtuosi, ma la semplicità, l’essenzialità e la normalità di una convivenza normale con i proprio simili. Accogliere il Signore che viene è partire anzitutto dalla propria quotidianità e operare ciò che ci umanizza, ancor prima della nostra identità di cristiani e che tuttavia la rafforza.
Credit immagine: Wikimedia Commons - Jesus teaches the people by the sea - Brooklyn Museum