Vangelo della Domenica - 30 marzo 2025

Rembrandt, Ritorno del figliol prodigo, particolare, 1668 ca., Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo – Wikimedia Commons

IV DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO C

Dal Vangelo di Luca
«Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo». Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: «Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso». Gli rispose il padre: «Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato»

Identità che non cambiano
Quando una persona diventa mamma o papà lo rimane per sempre, anche se il figlio dovesse abbandonarli o peggio morire. Così si è figli e fratelli o sorelle finché c’è vita. Queste identità non cambiano perché acquisite in modo naturale e definitivo. Per questo nella parabola del “Padre misericordioso” continuano a risuonare i legami familiari anche nella mutazione delle vicende e delle relazioni. Il fratello rimane tale anche se ha sbagliato; il padre continua ad esserlo anche se perde il figlio; il figlio non smarrisce la propria identità e nemmeno la dignità nonostante gli errori. Dio pensa questo nei nostri confronti e ci chiede di vedere le cose allo stesso modo, sia verso di Lui che verso i nostri compagni di cammino in questa vita. Senza recriminazioni di primogenitura o desideri di vendetta.

 

Credit immagine: Rembrandt, Ritorno del figliol prodigo, particolare, 1668 ca., Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo – Wikimedia Commons.